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Italia: si spende più in alcool che nell'istruzione

Al diminuire dell'istruzione dei genitori la spesa per l'istruzione dei figli diminuisce. aumentano gli investitori privati, ma diminuisce la spesa totale destinata all'istruzione...


Italia: si spende più in alcool che nell'istruzione

del 22 ottobre 2018

Al diminuire dell’istruzione dei genitori la spesa per l’istruzione dei figli diminuisce. aumentano gli investitori privati, ma diminuisce la spesa totale destinata all’istruzione...

 

Le famiglie italiane spendono cinque volte di più in tabacchi e bevande alcoliche che nell’istruzione. Questo è quanto emerge dal report della società di consulenza Talents Venture. Il report intreccia i dati di due fonti principali: Education at a Glance 2018, la ricerca dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), e le statistiche ISTAT 2017 sulle Spese per consumi delle famiglie italiane.

 

Gli investimenti nell’istruzione in Italia nel 2015

Mentre nell’area OCSE gli investimenti in istruzione universitaria sono in media l’1,52% del PIL, nel 2015 in Italia si è raggiunto solo lo 0,92%. Solo altri tre paesi hanno investito di meno nell’istruzione: Ungheria, Irlanda e Lussemburgo. Questo significa che in Italia per ogni euro speso nell’istruzione, ne vengono spesi 5,5 in bevande alcoliche e tabacchi.

I dati del 2017 confermano che nelle famiglie in cui uno o entrambi i genitori sono laureati, la spesa per l’istruzione dei figli aumenta: in queste famiglie si investe tre volte di più di quanto si faccia nelle famiglie in cui entrambi i genitori hanno conseguito la sola licenza elementare o nessun titolo di studio (1,22% contro lo 0,32%). Al diminuire dell’istruzione dei genitori la spesa per l’istruzione dei figli diminuisce: se si considera solamente la fascia meno istruita della popolazione, la spesa in bevande alcoliche e tabacchi è venti volte superiore a quella per la formazione universitaria.

 

Gli investimenti privati nell’istruzione in Italia

Negli ultimi anni in Italia gli investimenti di privati nell’istruzione sono aumentati di molto: nel 2010 gli investimenti pubblici rappresentavano oltre il 71% del totale delle risorse destinate all'istruzione universitaria in Italia, mentre nel 2015 sono scesi al 64%.

Tuttavia il numero assoluto di risorse impiegate è diminuito: il report rileva che “nel 2010 l’Italia investiva lo 0,99% del suo PIL nell’istruzione universitaria (15,8 miliardi di euro), mentre nel 2015 gli investimenti erano pari allo 0,92% (15,3 miliardi di euro). Una riduzione complessiva di oltre 632 milioni di euro, a fronte di un aumento di investimenti privati di circa 452 milioni di euro. Quindi aumentano gli investitori privati, ma diminuisce la spesa totale destinata all’istruzione.

 

Gli investimenti in istruzione per regione

La Lombardia è la regione in cui la spesa per l’istruzione universitaria è più elevata in termini assoluti. Considerando la disponibilità di reddito e il costo della vita, la regione più virtuosa diventa il Molise, dove si registra un investimento medio più alto nell’istruzione rispetto al totale delle spese non essenziali con il 3,01%. La regione che investe nella formazione universitaria la percentuale minore è la Valle d’Aosta, con lo 0,97% delle spese non essenziali.

 

ACS Italia

http://acs-italia.org

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