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Parque Dom Bosco, Natale 2012

Don Bobo ci raggiunge dal Brasile con una lettera di auguri per vivere un Santo Natale, in cui il Signore Gesù possa davvero aprirci i cuori alla Sua venuta e all'amore verso i fratelli più piccoli e bisognosi.


Parque Dom Bosco, Natale 2012

 

Carissimi amici e amiche,

          vengo a voi con questa semplice lettera per augurarvi Buone Feste, per un Natale in cui il Signore Gesù possa davvero aprire il nostro cuore alla Sua venuta e all’amore verso i fratelli più piccoli e bisognosi.

          Sono partito dall’Italia in ottobre con i venti di crisi imperiosi e portatori di molti dubbi e paure per tutti. E sentendo qualche notizia, mi sembra che le cose non siano migliorate.

          Arrivando qui al Parque Dom Bosco di Itajai, mi sono trovato di fronte ad una bellissima realtà salesiana di aiuto ai bambini e ragazzi più poveri. Quasi mille quest’anno stanno partecipando alle attività proposte dal Parque, entrando, giocando, mangiando, facendo attività, tutto a titolo gratuito. Grazie a Dio il Comune di Itajai paga gli stipendi degli educatori. Ma tutto ciò che riguarda il cibo quotidiano (due pranzi, una colazione e una merenda che equivale alla loro cena), le attrezzature, la necessità di riformare tutto dopo l’alluvione di 3 anni fa…per tutto questo ci affidiamo alla Provvidenza, che sempre ci aiuta e non ci fa mancare il necessario. Vorremmo iniziare un progetto di riforma di tutte le aule rovinate, della zona della panificazione, portare nuovi giochi nel parchetto giochi, costruire una cappellina (che manca totalmente qui nel cortile), e dare la possibilità a più bambini e ragazzi di uscire dalle zone di povertà dove vivono: favelas, bairros insalubri, strade poco raccomandabili per bambini di quell’età.

          Don Bosco aveva questo coraggio di chiedere senza preoccuparsi di ciò che pensava la gente, ma seguendo il suo sogno di poter dare dignità e una vita felice ai suoi ragazzi. Io, la comunità salesiana, gli educatori e tutti i ragazzi vi ringraziamo fin d’ora e vi auguriamo Buon Natale e Felice Anno 2013! Che Dio vi benedica!

          Qui sotto vi metto due storie, che potete trovare anche nel blog; due storie di due ragazzini del nostro centro, che dicono molto della realtà da dove provengono e dove vivono e lottano quotidianamente. Penso sia bello, magari la sera, leggerle insieme alla vostra famiglia; è uno stimolo in più per ringraziare il Signore del dono di un letto caldo, di una famiglia accogliente e di una realtà serena!

Un abbraccio fraterno in Don Bosco

Don Roberto Cappelletti e gli amici del Parque Dom Bosco

Grazie per il vostro aiuto!

 

Grazie per chiunque vorrà donarci anche un piccolo aiuto! Potete farlo per ora tramite Poste Pay. Basta andare in un ufficio postale con i dati qui sotto e lasciare l’offerta che potete.

Titolare della carta: Roberto Cappelletti

Numero carta: 4023 6006 1894 5028

C.F.: CPPRRT70M20A952G

  

 

STORIE DI VITA

Ogni giorno si scoprono cose nuove 

22 novembre 2012. Oggi un ragazzino di 12 anni mi ha parlato della sua famiglia...l'avevo visto arrivare con sua madre e due sorelle più piccole. Ho chiesto se era sua madre, perchè all'apparenza pareva più sua nonna. Mi ha detto che suo zio è stato messo in carcere per spaccio di droga. Allora mi sono permesso di chiedergli il lavoro che fanno i genitori. Loro vivono nella favela qui dietro, sono 8 fratelli. La madre è casalinga e spesso beve e picchia i figli. Speravo mi desse buone notizie a riguardo del padre. Le sue testuali parole: " Spero lo prendano presto, lui spaccia come mio zio; se lo prendono almeno ci lascerà in pace!". Non ho voluto approfondire cosa volesse dire quella frase, ma mi diceva che in determinati momenti, con la madre ubriaca e il padre "fatto" le due più piccole scappano nella casa della nonna. Ho ancora adesso un groppo alla gola! Qui ogni giorno è una grazia, anche se ci sono tante cose da fare, da mettere a posto, finestre da cambiare, zona bassa rovinata dall'alluvione, mancanza di giochi per i piccoli, una cappellina, dei palloni nuovi, il tetto delle aule che perde quando piove...insomma, una bella sfida! Chiedo sempre la vostra preghiera e quando e per quel che potete, il vostro aiuto! Pe. Roberto

 

Dieci fratelli, un inno alla speranza 

21 novembre 2012. Oggi vi racconto la storia di Deisemara e dei suoi 9 fratelli (in tutto sono 3 fratelli e 7 sorelle). Lei, 10 anni, è nata nella favela qui dietro, Nossa Senhora das Graças, nella parte più interna del bairro, quinta in ordine di nascita. Mi ha raccontato oggi che fino all'età di 6 anni la sua famiglia "risiedeva" in una casa di legno raccolto per strada, senza bagno, doccia, senza lavandini, con una sola lampadina e due soli lettoni grandi. Da 4 anni lei e la sua famiglia sono passati a vivere più in basso, verso la Avenida principale, in una casetta che perlomeno ha il bagno al suo interno. Mi racconta che quando piove (non diluvio, ma pioggia normale) l'acqua comincia a scendere dai rigagnoli della collina dove si trova la favela, portando giù ogni genere di sporcizia e immondizia. L'acqua spesso entra in casa, per questo i suoi pochi vestiti, come quelli delle sue sorelline e fratellini, lo colloca in alto sopra una tavola di legno fissata al muro. Lì, dentro la favela, c'è pure un presidio della Policia Militar, con tanto di carcere. Mi racconta che spesso sente urla, parolacce, anche qualche sparo, cose che lei non vorrebbe sentire. In quei momenti vorrebbe scappare...ma dove? Grazie al Cielo tra mattina e pomeriggio 8 dei 10 fratelli possono respirare aria e bere acqua pulita, sentire parole buone e vivere esperienze positive qui al Parque Dom Bosco. Quando incontrai la scorsa settimana questa bimba, subito pensai (quanto sbagliamo noi con la prima impressione che abbiamo delle altre persone), che provenisse da una famiglia che non se la passava male: una bambina rispettosa, sorridente, con la maglietta e i pantaloncini curati, sempre pulita. Queste cose le impara qui al Centro, e le porterà con sè per tutta la vita.Dio benedica quest'opera, tutti questi bambini e ragazzi, che hanno avuto poco o niente dalla vita, ma che sono pronti a sfruttare al meglio le occasioni che la vita offre loro, soprattutto all'interno del Parque!

 

 

Don Roberto Cappelletti

 

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