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Oppenheimer

Ci sono film che con le loro trame ci raccontano storie avvincenti, che parlano a noi e ci aprono a diverse riflessioni, oltre a farci tenere incollati con il fiato sospeso sui nostri divani. Questo mese vi segnaliamo il film su Oppenheimer di Cristopher Nolan.


Oppenheimer

Anno di uscita:  Agosto 2023
Genere: Bellico-drammatico, Biografico, Drammatico, Storico
Durata: 180 min.
Regista: Christopher Nolan


Immaginiamo un futuro e immaginarlo ci inorridisce. Non la temeranno finché non la capiranno. E non la capiranno finché non l’avranno usata. La teoria arriva fino a un certo punto. Ci meritiamo fiducia per un’arma simile? Ma non abbiamo scelta.


Trama:

Statunitense di nascita e formatosi negli atenei europei in Fisica quantistica, in particolare a Gottinga su indirizzo del premio Nobel Niels Bohr, Robert Oppenheimer nel 1943 viene incaricato dal governo statunitense di coordinare il più ambizioso laboratorio scientifico internazionale: il progetto Manhattan. Siamo nel cuore della Seconda guerra mondiale e gli Stati Uniti premono affinché si giunga alla messa a punto di un’arma che cambierà le sorti del conflitto. Oppenheimer aduna una squadra tra le più avanzate mai viste e nei laboratori appositamente creati dall’esercito – dal futuro generale Leslie Groves –, nella zona depressa di Los Alamos nel Nuovo Messico, si getta in una corsa contro il tempo per arrivare alla scoperta che possa spingere a porre fine alla guerra e a tracciare un nuovo equilibrio mondiale. Crea la bomba atomica, che il presidente Harry Truman decide di sganciare sulle città giapponesi di Hiroshima e Nagasaki. Una scelta che inquieta Oppenheimer. Il racconto, poi, si sposta negli anni ‘50, quando da uomo più importante del mondo scientifico, in copertina sul “Time”, Oppenheimer viene deposto dall’Atomic Energy Commission e messo in stato d’accusa per sospetto collaborazionismo con l’Unione Sovietica. È la stagione feroce del maccartismo e a muovere le accuse contro di lui è il politico Lewis Strauss.


Riflessione:

Ancora una volta Christopher Nolan sorprende e conquista ricostruendo la vicenda del fisico nucleare Robert Oppenheimer (New York, 1904 – Princeton 1967) che guidò il team di scienziati internazionali nel progetto Manhattan, l’invenzione della bomba atomica. 

“Il mio obiettivo è stato di condurre il pubblico nella mente e nelle vicende della persona che ha assistito con i propri occhi a uno dei più grandi stravolgimenti della storia” afferma Nolan in una intervista, e prosegue: “La storia di Oppenheimer è piena di paradossi e dilemmi etici, ed è la tipologia di materiale che da sempre mi appassiona. Mentre il film prova ad accompagnare lo spettatore nella comprensione delle scelte prese dalle persone, vuole stimolare l’interrogativo sull’opportunità di quelle decisioni (…) In diversi passaggi, abbiamo provato a sprofondare nella psiche di Oppenheimer e assistere al suo viaggio emotivo”. 

In merito alla regia: “Il pubblico affronta questo viaggio insieme allo stesso Oppenheimer. Guardiamo la storia dalle sue spalle, siamo nella sua testa, ovunque andiamo siamo al suo fianco”. 

“Oppenheimer” è un’opera che ci parla di ieri, che percorre i tornanti della Storia, e al contempo abita già il futuro. È infatti un’opera di stringente attualità sui rischi dell’atomica, sul disastro umanitario che si può squadernare. Il film tratteggia con attenzione l’orrore che squarcia l’orizzonte del fisico Robert Oppenheimer, il comprendere il punto di non ritorno cui ha condotto la scienza e la vita dell’uomo. Nel film Oppenheimer, dopo i bombardamenti delle città giapponesi, “non sente” gli applausi di un mondo in festa per la fine della guerra: stordito, ammutolito, lui “vede” la gente mutilata, morta, violata della dignità umana. E ripete in più di un’occasione: “ho le mani sporche di sangue” oppure “sono il distruttore dei mondi”. 

Una suggestione allarmante che risuona in sintonia con il fronte della scienza – si pensi alle parole di Carlo Rovelli all’anteprima del film a New York: “Tutti dovrebbero vedere questo bellissimo film di Nolan” – e di quella parte della politica, della società civile, impegnate a promuove una cultura della non proliferazione. 

Ancora, il film di Christopher Nolan corre veloce, con un passo già nel domani, per lo stile visivo e per la sua regia così solida, grintosa, capace di orchestrare una messa in scena che fonde spettacolarità, introspezione e racconto della Storia. Una compenetrazione di forma e contenuto in un’opera così singolare e prodigiosa. Semplicemente magnifica. “Oppenheimer” è consigliabile, problematico, per dibattiti.

Tratto da: https://www.cnvf.it

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