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Omelia: Tre Papi ci parlano...

“Pace a voi!”. La prima domenica dopo Pasqua, una volta chiamata domenica in albis, si chiama oggi “domenica della Divina Misericordia” per volere di Giovanni Paolo II. Alla base di questa scelta vi è la vicenda straordinaria di una suora polacca, sr. Faustina Kowalska...


Omelia: Tre Papi ci parlano...

 

Letture:

 

Atti  2, 42-47

1 Pietro 1, 3-9

Giovanni 20, 19-31

 

   

          La prima domenica dopo Pasqua, una volta chiamata domenica in albis, si chiama oggi “domenica della Divina Misericordia” per volere di Giovanni Paolo II.

          Alla base di questa scelta vi è la vicenda straordinaria di una suora polacca, sr. Faustina Kowalska, morta a trentatré anni nel 1938, protagonista di un’esperienza mistica raccolta nelle pagine di un diario.

          Papa Giovanni Paolo II muore proprio alla vigilia di questa festa: riporto le ultime parole scritte per l’Angelus che doveva pronunciare in occasione della Festa. Sembrano un testamento spirituale: “Carissimi Fratelli e Sorelle! Risuona anche oggi il gioioso Alleluia della Pasqua. L’odierna pagina del Vangelo di Giovanni sottolinea che il Risorto, la sera di quel giorno, apparve agli Apostoli e "mostrò loro le mani e il costato" , cioè i segni della dolorosa passione impressi in modo indelebile sul suo corpo anche dopo la risurrezione. Quelle piaghe gloriose, che otto giorni dopo fece toccare all’incredulo Tommaso, rivelano la misericordia di Dio, che "ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito". Questo mistero di amore sta al centro dell’odierna liturgia della Domenica in Albis, dedicata al culto della Divina Misericordia. All’umanità, che talora sembra smarrita e dominata dal potere del male, dell’egoismo e della paura, il Signore risorto offre in dono il suo amore che perdona, riconcilia e riapre l’animo alla speranza. E’ amore che converte i cuori e dona la pace. Quanto bisogno ha il mondo di comprendere e di accogliere la Divina Misericordia!

 

          Signore, che con la tua morte e risurrezione riveli l’amore del Padre, noi crediamo in Te e con fiducia ti ripetiamo quest’oggi: Gesù, confido in Te, abbi misericordia di noi e del mondo intero!”

 

          Lo scorso anno all’inizio della Quaresima Papa Benedetto XVI ha dedicato alcune bellissime parole sulla fiducia di Gesù nell’Amore del Padre. Sono un commento anticipato alla festa di questa domenica.

          “Questa assoluta certezza ha sostenuto Gesù durante i quaranta giorni trascorsi nel deserto della Giudea, dopo il battesimo ricevuto da Giovanni nel Giordano. Quel lungo tempo di silenzio e di digiuno fu per Lui un abbandonarsi completamente al Padre e al suo disegno d’amore; fu esso stesso un “battesimo”, cioè un’“immersione” nella sua volontà, e in questo senso un anticipo della Passione e della Croce. Inoltrarsi nel deserto e rimanervi a lungo, da solo, significava esporsi volontariamente agli assalti del nemico, il tentatore che ha fatto cadere Adamo e per la cui invidia la morte è entrata nel mondo (cfr Sap 2,24); significava ingaggiare con lui la battaglia in campo aperto, sfidarlo senza altre armi che la fiducia sconfinata nell’amore onnipotente del Padre. Mi basta il tuo amore, mi cibo della tua volontà (cfr Gv 4,34): questa convinzione abitava la mente e il cuore di Gesù durante quella sua “quaresima”. […] Tutto questo il Signore Gesù lo ha fatto per noi. Lo ha fatto per salvarci, e al tempo stesso per mostrarci la via per seguirlo. La salvezza, infatti, è dono, è grazia di Dio, ma per avere effetto nella mia esistenza richiede il mio assenso, un’accoglienza dimostrata nei fatti, cioè nella volontà di vivere come Gesù, di camminare dietro a Lui. “La notte di Pasqua Papa Francesco, commentando la risurrezione di Gesù, ci ha consegnato alcune espressioni stupende che ci possono aiutare a vivere bene, nel concreto, questa festa.

 

          “Fratelli e sorelle, non chiudiamoci alla novità che Dio vuole portare nella nostra vita! Siamo spesso stanchi, delusi, tristi, sentiamo il peso dei nostri peccati, pensiamo di non farcela? Non chiudiamoci in noi stessi, non perdiamo la fiducia, non rassegniamoci mai: non ci sono situazioni che Dio non possa cambiare, non c’è peccato che non possa perdonare se ci apriamo a Lui……

          Accetta allora che Gesù Risorto entri nella tua vita, accoglilo come amico, con fiducia: Lui è la vita! Se fino ad ora sei stato lontano da Lui, fa’ un piccolo passo: ti accoglierà a braccia aperte. Se sei indifferente, accetta di rischiare: non sarai deluso. Se ti sembra difficile seguirlo, non avere paura, affidati a Lui, stai sicuro che Lui ti è vicino, è con te e ti darà la pace che cerchi e la forza per vivere come Lui vuole….

          In questa Notte di luce, invocando l’intercessione della Vergine Maria, che custodiva ogni avvenimento nel suo cuore (cfr Lc 2,19.51), chiediamo che il Signore ci renda partecipi della sua Risurrezione: ci apra alla sua novità che trasforma, alle sorprese di Dio; ci renda uomini e donne capaci di fare memoria di ciò che Egli opera nella nostra storia personale e in quella del mondo; ci renda capaci di sentirlo come il Vivente, vivo ed operante in mezzo a noi; ci insegni ogni giorno a non cercare tra i morti Colui che è vivo. Amen.”

 

          Prima di augurarti ancora una volta “Santa Pasqua”, faccio a te e a me questa domanda: “Hai vissuto questa Pasqua 2013 all’insegna della misericordia di Gesù? Lui è morto per i nostri peccati: gli hai permesso di farlo nei tuoi confronti attraverso il sacramento della Penitenza? Come vivi questo incontro con Gesù-Misericordia?”

 

 

Don Gianni

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