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Diario di Bebe

Diario delle Paralimpiadi, scritto da una giornalista piuttosto particolare: Bebe Vio, la ragazza che fa la scherma in carrozzina e che desiderava da morire venire a Londra per le Paralimpiadi. Il sogno era venire per tirare di scherma, ma era troppo giovane per le qualificazioni. Da qui è uscita la storia della tedofora, lanciata dal Corriere della sera...


Diario di Bebe

Domenica, 2 settembre Cecilia: due ori, giù il cappello

Ciao Mondo!!!

Come state oggi? Io tutto bene, ieri mi erano un po’ girate per la storia di Paolo Villaggio ma poi in serata mi sono abbondantemente rifatta con le grandi vittorie di due Campionissimi. Intanto la nostra giovane e bravissima Cecilia Camellini, che ha preso il suo secondo oro in due giorni, con due record del mondo inclusi (non so se mi sono spiegata...), nel nuoto (stile libero 50 e 100 mt) e poi il mio grande amico Oscar Pistorius che ha vinto le qualifiche nei 200 mt (atletica) anche lui battendo il record del mondo.

Ma oggi vi voglio parlare d'altro, voglio raccontarvi perchè qui a Londra mi piace così tanto. Dovete sapere che il motto dei Giochi Paralimpici è "Inspire a generation", cioè loro vogliono Inspirare una generazione. Anche il sindaco di Londra Boris Johnson lo ha detto alla conferenza stampa dove sono stata l'altro giorno (e l'ho anche intervistato per Sky!), vogliono insegnare ai giovani il rispetto per le altre persone, soprattutto se sono diverse o disabili. E qui lo stanno facendo per davvero! Intanto hanno cercato di rendere le strade e i mezzi pubblici più accessibili possibile, non lo sono tutti ma direi che si gira bene (anche se in realtà io in questi giorni sono sempre con le gambe addosso e ho meno problemi).

Ma poi tutta la città è cosparsa di loghi dei giochi Paralimpici, ci sono un sacco di persone dappertutto con addosso la divisa dei giochi che ti aiutano per ogni cosa che ti serve, tutte le pubblicità sono mezze con gli atleti olimpici e mezze con quelli paralimpici e soprattutto il Parco Olimpico è stra-invaso di gente come quando c'erano le olimpiadi anzi, qualcuno dice addirittura di più! Dovevate vedere lo stadio olimpico ieri sera, 80.000 persone che urlavano e incitavano gli atleti... e non vi racconto quando è arrivato Oscar, avevo la pelle d'oca pure sulle protesi! E guardate che qui gli oltre 2 milioni di biglietti che hanno venduto sono veri (e pagati pure cari!) non come a Pechino che portavano negli stadi le comparse o come ad Atene che ci venivano le scolaresche. Qui è pieno di gente vera, interessata alle gare e agli atleti. È bellissimo vedere quante famiglie al gran completo ci sono! Fantozzi, vieni e godi anche tu di questo splendido clima...

Insomma, qui a Londra stanno facendo veramente un grande lavoro, che sicuramente lascerà qualcosa ai giovani. Io qui mi sento veramente bene, come a casa mia, sarebbe da imparare qualcosa anche noi (italiani) da questa esperienza.

Peccato che Roma 2020 l'abbiamo buttata via...

See you soon,

yours Bebe

 

Sabato, 1 Settembre Caro Paolo Villaggio, sbagli

Ciao Mondo!!!

Sono a Londra da alcuni giorni e devo dire che mi sto proprio divertendo un sacco. Per ora abbiamo fatto poca vita di Villaggio Paralimpico o di Olympic Park (che sono due cose ben diverse, nei prossimi giorni vi spiegheró), perchè ci stiamo dedicando alla visita della città. E sapete cosa ho capito di sicuro? Che è bella, piena di gente di tutte le razze, misure e colori, molto trafficata ma soprattutto ENORME!

È incredibile quanto tempo ci vuole per spostarsi da una parte all'altra, ogni volta perdiamo un sacco di tempo! Ma ora vorrei parlare d'altro perchè stamattina mi hanno raccontato questa storia di Paolo Villaggio. Io non lo conoscevo e allora papà me ne ha parlato e abbiamo visto alcuni video di quando faceva Fantozzi e Filini, era divertente anche se un pochino triste in fondo. E adesso ha fatto questa uscita. Non capisco, come fa a dire quelle cose? Secondo me non lo fa con cattiveria, è solo che non sa di cosa parla. Se lui sapesse che incredibile esperienza stiamo facendo a Londra non direbbe cosí. Questi inglesi saranno un po’ stranetti ma stanno facendo veramente un grande lavoro, il loro motto per la Paralimpiade è "Inspire a generation", ed è vero, lo stanno facendo! Magari nei prossimi giorni vi spiego cosa stanno facendo e come ma vi assicuro che mi fa veramente piacere vedere come stanno gestendo il grande evento della Paralimpiade in tutta la città...

Peró l'amico Villaggio mi fa un po’ tristezza, e un po’ rabbia, ma perchè lui non sa, non capisce, mi verrebbe da dirgli "Paolo, vieni qui da noi, te la faccio vedere io la Paralimpiade, ti faccio capire io perchè è un mondo bellissimo ed affascinante. Guardi, impari, conosci le persone, ascolti le storie, vivi le emozioni, capisci... e dopo ne riparliamo".

Comunque vada, ti sarai almeno divertito...

Un megabbraccio (anche a Paolo),

la vostra Bebe

 

Venerdì, 31 Agosto Non mi hanno fatto correre: che rigidi 'sti inglesi

Ciao Mondo!

Ho fatto la mia prima Tedoforata, che figata! Sono troppo felice, ho avuto finalmente l'onore di correre per le strade di Londra con la torcia paralimpica. È stata un'esperienza bellissima e alla fine ero stanca morta, ma andiamo con ordine. L'appuntamento era la mattina presto al Lord Cricket Ground, che sarebbe il campo di cricket piú famoso d'Inghilterra. Per vostra informazione il cricket è uno sport un pó strano che fanno tutti gli anglosassoni sparsi per il mondo. C'è un bel prato verde grande e due squadre, hanno delle mazze piatte e larghe ed una palla, e devono tirarsela addosso, cioè non addosso, ma tirarla verso uno che deve prenderla... beh, veramente non ho capito bene ma adesso andate su Google e ve lo cercate! Allora, mi sono ritrovata con tutti gli altri tedofori, eravamo in 30, ma gli altri 29 erano tutti inglesi, mi sentivo una straniera (veramente qui lo sono), ma pensavo che c'erano altri non inglesi! Ci hanno dato le tute e spiegato cosa dovevamo fare e dopo un po', un bel po' (3 ore!), siamo partiti con un bus. Eravamo 6 team da 5 persone ciascuno e nel mio c'era Tanny Gray-Thompson, che è l'atleta paralimpica più famosa e medagliata d'Inghilterra. Fa atletica in carrozzina ed è una grande amica/avversaria della nostra grandissima Francesca Porcellato, tutti quelli che la incontravano la riconoscevano e le facevano un casino di feste e complimenti! Quando siamo arrivati a Piccadilly Circus sono scesa con il mio team e... mamma mia! Quanta gente!!! Non potevo crederci, prima ero un pó emozionata ma ora ero proprio... non so come dirlo, più che emozionata, emozionatissima! Tutti che ci incitavano, facevano le foto, le televisioni che riprendevano e noi lì in mezzo alla strada, con le nostre bellissime torce. Abbiamo percorso circa 200 metri a testa, io ero la terza e alla fine siamo spuntati in Trafalgar square. E lì ancora più gente, più confusione... più tutto! Prima di partire avevo indossato le lame da corsa, come quelle di Pistorius, anche se mi avevano detto che era meglio di no, perchè dovevamo stare tutti in gruppo. Quando finalmente ho acceso la mia torcia e sono partita ho provato due o tre volte ad accelerare per fare almeno una corsetta ma tutte le volte c'erano queste specie di body guard che mi hanno bloccata. Ma quelli non capivano, io volevo CORRERE CON LA TORCIA PARALIMPICA! Purtroppo non c'è stato niente da fare, ho potuto solo camminare... che rigidi 'sti inglesi!!!

Peró, che figata che è stata!

Quando abbiamo finito siamo risaliti sul bus per tornare al cricket e io ero talmente stanca che sono crollata addormentata. Ovviamente abbracciando la mia adorata torcia.

Un megabbraccio, la vostra Bebe

 

Giovedì, 30 Agosto Io tedofora alle Paralimpiadi, che emozione

Ciao Mondo!!!

Ma lo sapete che oggi ho fatto una figata pazzesca!?! Ops! forse sono partita male, subito con una parola sbagliata... "pazzesca" non è bello da dire, ma va bene lo stesso... Insomma, ho fatto la Tedofora alle Paralimpiadi di Londra! Ma andiamo con calma e raccontiamo bene il tutto: Sono Bebe Vio, la ragazza che fa la scherma in carrozzina e che desiderava da morire venire a Londra per le Paralimpiadi. Il sogno era venire per tirare di scherma ma poi, essendo troppo giovane, non ho potuto andare a fare le gare di qualificazione e allora ci siamo dovuti inventare qualcos'altro. E qui è uscita la storia della tedofora, lanciata dal Corriere della sera e ripresa alla grande dalla Tribuna, con quella super campagna via web a cui avete partecipato in tantissimi e grazie a tutte le mail che avete mandato al Comitato organizzatore dei Giochi di Londra hanno deciso di chiamarmi a fare la Tedofora in rappresentanza dei Futuri Atleti Paralimpici di tutto il mondo. Ragazzi che onore...

E allora questo è il piano, sono venuta a Londra due giorni fa, stamattina ho fatto la tedofora, stasera assistiamo alla cerimonia di apertura dei Giochi e nei prossimi giorni assisterò alle gare paralimpiche e giocheró a fare la giornalista. In che senso? Vi starete chiedendo... facile, faró l'inviata per Sky, con un mio programma quotidiano che si chiama "Caro Diario", e scriveró degli articoli, cioè, non proprio degli articoli, delle lettere, anzi, letterine (non è che voglio scrivere troppo sennó mi sembra di essere a scuola!) per il Corriere della Sera, la Gazzetta dello sport, la mitica Tribuna, che mi segue e ha fatto il tifo per me da sempre e tutti i quotidiani veneti del Gruppo Espresso, Mattino di Padova, Nuova Venezia e Corriere delle Alpi. Ma torniamo all'inizio, stamattina ho corso con la mitica torcia in mano.

È stato stupendo, ero in pieno centro, vicino a Piccadilly Circus, e c'era un sacco di gente che ci guardava. Eravamo una trentina di tedofori e io ero l'unica non inglese. Ero un po’ spaventata prima di cominciare ma poi è stato tutto facile, era tutto perfettamente organizzato. C'erano tutti questi ragazzi simpatici dell'organizzazione che ci spiegavamo bene cosa fare (e per fortuna che c'era papà con me che io con l'inglese non ci bazzico ancora bene!) oltre ad un sacco di poliziotti che controllavano ed è filato tutto liscio. Mi facevano morire dal ridere tutti i fotografi che ci correvano davanti e ci facevano tutte le foto, manco fossimo dei vip o delle modelle! Ok, prima letterina e mi sa che ho già sforato... chiudo qui ma non preoccupatevi, nei prossimi giorni vi racconto per benino la mia Londra durante i Giochi Paralimpici. Un megabbraccio, la vostra Bebe

Beatrice Vio

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