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Cyberbullismo, cosa dice la nuova legge

La Camera ha approvato la legge e così entra per la prima volta nell'ordinamento una definizione legislativa di cyberbullismo...


Cyberbullismo, cosa dice la nuova legge

del 22 maggio 2017

La Camera ha approvato la legge e così entra per la prima volta nell'ordinamento una  definizione legislativa di cyberbullismo...

 

La Camera ha approvato la legge sul cyberbullismo, molto sostenuta dal papà di Carolina Picchio, morta suicida a seguito delle persecuzioni dei bulli. Manifestando soddisfazione per la legge appena votata ha spiegato:  «Non rende giustizia a mia figlia, ma dà vita a quello lei ha lasciato scritto, ai motivi che l'hanno spinta a fare quello che ha fatto. E cioè che le parole fan più male delle botte. Va bene così».

Vediamo i punti chiave del nuovo testo di legge. 

 

LA DEFINIZIONE. Entra per la prima volta nell'ordinamento una  definizione legislativa di cyberbullismo. Bullismo telematico è ogni forma di pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione, diffamazione, furto d'identità, alterazione, manipolazione, acquisizione o trattamento illecito di dati personali realizzata per via telematica in danno di minori. A ciò si aggiunge la diffusione di contenuti online (anche relativi a un familiare) al preciso scopo di isolare il minore mediante un serio abuso, un attacco dannoso o la messa in ridicolo.

 

OSCURAMENTO DEI CONTENUTI OFFENSIVI. Il minore sopra i 14 anni vittima di cyberbullismo (o anche il genitore) può chiedere al gestore del sito internet o del social media o al titolare del trattamento di oscurare, rimuovere o bloccare i contenuti diffusi in rete. Se non si provvede entro 48 ore, l'interessato può rivolgersi al Garante della privacy che interviene direttamente entro le successive 48 ore. Dalla definizione di gestore, che è il fornitore di contenuti su internet, sono esclusi gli access provider, i cache provider e i motori di ricerca.

 

DOCENTE ANTI-BULLI IN OGNI SCUOLA. In ogni istituto tra i professori sarà individuato un referente per le iniziative contro il cyberbullismo. Al preside spetterà informare subito le famiglie dei minori coinvolti in atti di bullismo informatico e attivare adeguate azioni educative. L'obbligo di informazione è circoscritto ai casi che non costituiscono reato. Più in generale, il Ministero del'Istruzione ha il compito di predisporre linee di orientamento di prevenzione e contrasto puntando sulla formazione del personale scolastico, la promozione di un ruolo attivo degli studenti e la previsione di misure di sostegno e rieducazione dei minori coinvolti, mentre ai singoli istituti è demandata l'educazione alla legalità e all'uso consapevole di internet. Alle iniziative in ambito scolastico collaboreranno anche polizia postale e associazioni territoriali.

 

AMMONIMENTO DA PARTE DEL QUESTORE. In caso di ingiuria, diffamazione, minaccia o trattamento illecito di dati personali via web, fino a quando non vi sia una querela o denuncia il «cyberbullo», sulla falsariga di quanto già è previsto per lo stalking, potrà essere formalmente ammonito dal questore che lo inviterà a non ripetere gli atti vessatori. Insieme al minore sarà convocato anche un genitore. Gli effetti dell'ammonimento cessano al compimento della maggiore età.

 

PIANO D'AZIONE E MONITORAGGIO. Presso la Presidenza del Consiglio verrà istituito un tavolo tecnico con il compito di redigere un piano di azione integrato per contrastare e prevenire il cyberbullismo e realizzare una banca dati per il monitoraggio del fenomeno.

 

Famiglia Cristiana

http://www.famigliacristiana.it

 

 

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